14 settembre: perché andrò a sentire Diego Fusaro

Il 14 settembre  a Roma (non si sa ancora dove) presentazione del movimento di Diego Fusaro Interesse Nazionale. Movimento creato in tutta fretta considerato che il suo sito è stato registrato il 22 agosto 2019, in piena crisi del Governo Conte. Movimento che, come recita il suo manifesto, vuole riaggregare le aspettative dei tantissimi cittadini italiani che, votando il 4 marzo 2018, espressero la volontà di farla finita con un “pensiero unico politicamente corretto” dettato dai Signori del Capitale.

Intendiamoci, questo di Fusaro non è il primo tentativo di riorientare l’elettorato del Movimento Cinque Stelle, basti pensare a “Patria e Costituzione”, “Senso comune”, Rinascita Socialista,  Lista del Popolo, Nuova Direzione,  organizzazioni nate, per lo più, dall’aggregarsi di cascami della “sinistra antagonista” in cerca di un relitto al quale aggrapparsi.

Non si direbbe, questo il caso del progetto del, pur saccente, Diego Fusaro il quale merita particolare attenzione: intanto, è organicamente interno al  Movimento Cinque Stelle (ha la sua rubrica all’interno del blog di Grilllo); poi, avendo già un suo seguito (e, probabilmente, essendo un narcisista) non ha ritenuto necessario condividere con nessuna altra “star” la nascita del suo movimento. Basti pensare che,  al momento, non c’è  nessuno nel “Comitato promotore del movimento politico Interesse nazionale”. Magari , per qualcuno questo non è un buon viatico, ma per me il meccanismo di cooptazione (identico a quello che ha caratterizzato la nascita del Movimento Cinque Stelle) che evidenzia un comitato promotore deserto è già una garanzia per la tenuta del movimento Interesse Nazionale .

Si, ma qual è il “Programma politico” che anima il manifesto di Interesse Nazionale? Lo trovate qui, ma mi sia concessa, a tal riguardo, una noterella autobiografica. Per decenni – essendo (e continuando ad essere) comunista – mi sono lasciato abbindolare dalla “purezza del “programma politico” dell’organizzazione nella quale andavo, di volta in volta, a militare. Sono finito così a rivalutare, dopo un agghiacciante peregrinare tra gruppi e gruppetti della “sinistra antagonista”, quello che mi diceva la bisnonna  e cioè che “Le torte non si fanno leggendo le ricette. Ci vogliono, intanto, buoni e freschi ingredienti e, sopratutto, l’abilità del pasticciere.” È, non sopportando più  il rancidume che aleggiava nella “sinistra antagonista”, sono finito a militare nel Movimento Cinque Stelle dal quale, comunque, me ne sono scappato pur continuando a votarlo e a restare ammaliato dalla sua capacità di ottenere uno straordinario consenso.

Consenso che, oggi, rischia di liquefarsi in una generale rassegnazione.

E se qualcuno nella “sinistra antagonista” si illude che sulle macerie di quello che hanno saputo costruire i vituperati Cinque Stelle, possa nascere un Grande Partito Comunista Rivoluzionario, farebbe bene a riflettere su quello che diceva Georg Lichtenberg.

Meglio, quindi, fare un salto a Roma per sentire cosa propone Diego Fusaro.

Francesco Santoianni

P.S. Su questo articolo il seguito di questa storia.

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