Otto marzo: neanche una parola contro l’utero in affitto

Come per la manifestazione nazionale “Non una di meno” del  26 novembre di un anno fa, anche per questo 8 marzo alcune compagne avevano tentato di caratterizzare con qualche valido contenuto politico il manifesto dell’iniziativa. Inutilmente. Grazie a Repubblica e alla “Sinistra Sushi&Spumantino” che lo patrocinano, l’8 marzo si parlerà, sopratutto, del “maschilista Trump”  e di “femminicidio”. E, ovviamente, considerando l’immancabile presenza della Boldrini, (vedi qui la sua vicinanza a Vendola)  neanche una parola contro l’utero in affitto.

Francesco Santoianni

 

Questo articolo è stato pubblicato sul sito www.lantidplomatico.it

2 commenti

  1. Se ti chiedi come mai, basta pensarci un pochino, e la spiegazione la si trova. Prima domanda, chi utilizza “l’utero in affitto?” risposta: chi ha il denaro a sufficienza per poterselo permettere. Cioè chi ha denaro a sufficienza, cioè quelli che “possono”. E poichè quelli che possono sono come loro, al loro livello di cultura(sic!), di etica (sic!), di moralità (sic!), di polititica (sic!) “radical shit, loro ignorano e così proteggono i loro amici. Insomma, chi può può e gli altri si arrangino. E mai andare contro i desideri dei poteri forti. Gli ultimi anni di pseudopolitica insegnano.

  2. se il problema è l’affitto… ci sta sempre lo sfratto!

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