Kurdistan: sognando un altro Chiapas

Sono rimasto allibito nel vedere la trasmissione RAI 3 di Lucia Annunziata “Mezz’ora” ospitare una cordiale conversazione tra Nessrin Abdalla – Comandante dell’YPG divisione femminile Forze curde siriane – e il ministro della Difesa Roberta Pinotti.

Lucia Annunziata? Ma non è quella che dirige quell’Huffington Post, punta di diamante delle guerre imperialiste italiane? In prima fila nel propagare le più smaccate menzogne di guerra? E che o che addirittura ospita deliranti appelli come quelli di Padre dall’Oglio? Del resto tra i “paladini” della causa curda  Lucia Annunziata è in buona compagnia: basti pensare a Bernard-Henri Lévy.

Ma sorvoliamo sulla trasmissione, costellata dalle sorprendenti dichiarazioni della Pinotti (“c’è stata una mancanza di determinazione dell’Occidente nei riguardi di Assad”, “in Italia si spende troppo poco per la Difesa”) e sorvoliamo pure sui ringraziamenti di Nessrin Abdalla “per i bombardamenti aerei della coalizione” (che, come è arcinoto, hanno colpito Kobane dopo che era stata liberata dalle milizie curde) o la sua richiesta di armi pesanti, o il silenzio assoluto su chi siano gli sponsor dell’Isis. Era una trasmissione condotta da Lucia Annunziata, che altro vi aspettavate?

Mi sarei aspettato, invece, una qualche discussione o approfondimento nella manifestazione tenutasi oggi a Napoli a sostegno della causa curda con la partecipazione (oltre che di un bel po’ di sindaci) di Nessrin Abdalla. E, invece, nulla. A dirla tutta, un approfondimento non è venuto neanche da me che, – di ritorno dal Kurdistan dove avevo partecipato ad una delegazione a sostegno della campagna elettorale del partito filocurdo HPD –  mi sono limitato ad accennare timidamente al rischio che la lotta dei combattenti turchi possa essere strumentalizzata per trasformare la Siria in un’altra Libia. Perché questa ritrosia ad approfondire la questione? Forse per non litigarmi – ancora una volta – con i tanti lì presenti che erano andati a Kobane quasi fosse Lourdes. Quasi fosse il Chiapas. E poi su questo abbaglio avevo già scritto.

Ma sarà meglio ritornarci sopra al più presto.

Francesco Santoianni

(articolo già pubblicato nel 2015 nel sito http://pecorarossa.tumblr.com/

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