I nostri soldi anche ad Al Nusra? Gli ultimi rantoli del “pacifismo” italiano

Sulle imprese criminali dell’organizzazione terroristica Al Nusra (si vedano le recenti pubbliche flagellazioni in Siria e l’esecuzione in strada di una donna “immorale”) vale la pena di leggere questo articolo del più quotato analista di gruppi jihadisti, Aaron Lund, non certo pro-Damasco. E ora una occhiata ad un altro articolo, che inaugura sul sito dell’organizzazione “Assopace” (quella che, per capirci della “Marcia della Pace Perugia-Assisi”) la rubrica “sul che fare in Siria”. È scritto da Lina Khatib del Carnegie Middle East Center: praticamente accredita Al Nusra, branca di Al Qaeda in Siria, come possibile soluzione contro l’Isis.E così agli orrori della guerra e dei crimini dei terroristi c’è da aggiungere pure quello per i cosiddetti “pacifisti” alla Assopace che si direbbe vadano oltre la posizione degli stessi Usa e Turchia che stanno addestrando ufficialmente 5mila combattenti siriani per spodestare Assad. Intanto continuano i finanziamenti verso i “ribelli moderati” impegnati nella loro mattanza in Siria. Per autentici ribelli, invece, come quelli nello Yemen che hanno osato opporsi ai terroristi dell’ISIS ci sono i bombardamenti condotti dall’Arabia Saudita. Alla quale, ça va sans dire, vanno le congratulazioni del nostro ministro degli esteri (ed ex “pacifista”) Paolo Gentiloni.

 

Francesco Santoianni

(articolo già pubblicato nel 2015 nel sito http://pecorarossa.tumblr.com/

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